Il tuo sito è SEO friendly? 7 cose cui prestare attenzione

Avere un sito SEO friendly è il primo passo per assicurarsi un posizionamento in SERP. Vediamo 7 cose che puoi migliorare subito per il tuo sito. #SEOfriendly #errori #SEO #contenuto
Ultima modifica il 15 Maggio 2023

Anni fa, era sufficiente riempire il testo di parole chiave per poter dire il proprio contenuto ottimizzato per la SEO. Oggi, tuttavia, questo discorso non è più valido e le cose sono cambiate moltissimo, andando a premiare la qualità del contenuto piuttosto che le statistiche sul numero di parole e sul rapporto KW/testo.

Tuttavia, ciò non toglie che se vuoi che il tuo sito WordPress sia un successo, dovrai rimanere tra le prime cinque pagine di ricerca che rappresentano il 67,60% dei clic. Per farlo, la cosa migliore è avere un sito SEO friendly. Non sei sicuro che il tuo sito sia a posto sotto questo aspetto?

Vuoi sapere cosa ti impedisce di posizionarti più in alto? Analizziamo i 7 principali errori da non fare nel proprio sito e come risolverli.

1. Lentezza nel caricamento

In poche parole, il 53% degli utenti abbandona il sito se impiega più di 3 secondi per caricarsi. Ormai siamo abituati all’accesso istantaneo alle informazioni e sappiamo che ci sono molti altri siti web che forniscono informazioni più velocemente. Anche Google apprezza i siti web veloci e li classifica più in alto.

Per misurare la velocità di caricamento, è possibile utilizzare strumenti come GTMetrix o PageSpeed Insights.

Se hai notato che il tuo sito WordPress è lento, ecco alcuni passaggi veloci che puoi eseguire per migliorare la situazione.

Scegli un serve migliore

SEO friendly server

Devi scegliere un fornitore di hosting e un piano a seconda delle dimensioni del tuo sito web. Un piccolo hosting condiviso potrebbe funzionare bene per i siti web che hanno meno di 1.000 visitatori giornalieri. Tuttavia, se hai un sito web di grandi dimensioni, avrai bisogno di scalare il tuo piano per gestire efficacemente i volumi di traffico.

Inoltre, ti consiglio di scegliere un host affidabile con opzioni di caching integrate come SiteGround oppure Host.it.

Ridurre le immagini

Le immagini sono di solito più pesanti di qualsiasi altra cosa e sono di solito una delle ragioni principali dietro un sito lento. Riduci le dimensioni senza perdere la qualità da solo con l’uso di Photoshop o uno strumento analogo come Affinity Photo. Puoi anche usare un plugin come il gratuito EWWW Image Optimizer.

Minimizza CSS e JS

Riduci le chiamate CSS e JS e il numero di file sul tuo sito. Ci sono manuali forniti da Google che puoi usare per farlo manualmente, oppure puoi usare un plugin come Autoptimize per gestire questo processo per te. I punti chiave da tenere a mente includono:

  • Utilizzare una CDN per adattarsi alla velocità di internet in diversi paesi
  • disattivare i plugin inutilizzati
  • pulire il database
  • ridurre il numero di script esterni

Per quello che riguarda questo tipo di implementazioni, io consiglio anche Asset CleanUp per eseguire un lavoro di fino su cosa venga caricato su ogni pagina. Ne trovi anche un video sul canale YouTube:

2. Design non responsive, un nemico per il SEO friendly

Gli smartphone sono diventati una parte molto importante della nostra vita, più che i computer. Possiamo immaginare di andare in vacanza o solo per una passeggiata nel parco senza il computer portatile. Ma senza lo smartphone? Deve essere facile da raggiungere in ogni momento. È semplicemente più veloce sbloccare il telefono e cercare lì piuttosto che aspettare che il computer si accenda e carichi il browser e poi la pagina di ricerca.

Il traffico mobile ha raggiunto costantemente oltre il 50% per tutto il 2020, il che significa che potresti perdere il 50% del traffico solo perché non hai una versione mobile-friendly del tuo sito web. E no, nessuno ha intenzione di rimanere sul sito web per zoomare su diapositive e layout dall’aspetto ridicolo, non importa quanto sia valido il contenuto.

È possibile creare un design veloce e ottimizzato da soli. Questo potrebbe avere senso se non vuoi cambiare il tema attuale, tuttavia richiederà conoscenze di codifica, tempo e molti test.

Ma la vostra scelta migliore è quella di usare semplicemente un tema pensato per essere mobile friendly. WordPress offre numerosi temi gratuiti che hanno un design reattivo. Inoltre, praticamente tutti i temi premium sono anche responsive. Il vantaggio qui è che tutto è stato codificato e testato dallo sviluppatore del tema per garantire che il sito abbia un ottimo aspetto su mobile. Quindi non c’è bisogno di fare alcun lavoro inutile.

Ci sono poi delle soluzioni a mio avviso particolarmente efficienti, come l’uso di Elementor e del suo tema Hello Elementor. Questo plugin è il miglior page builder sul mercato e al prezzo di circa $50/anno, mette a disposizione un tool molto potente per la personalizzazione del sito. Puoi trovare un mio corso dedicato all’argomento su Udemy. È il miglior corso in lingua italiana su Elementor. Se ti iscrivi alla newsletter otterrai anche gli sconti per acquistare il corso professionale. I form di iscrizioni li trovi qui nella sidebar e in fondo all’articolo.

Per ulteriori dettagli sul corso, puoi visitare la pagina dei corsi qui sul sito.

3. Struttura URL non SEO friendly

Gli URL ordinati (neat URL) sono importanti soprattutto per gli algoritmi, non per i lettori. Un buon URL dovrebbe contenere l’argomento principale dell’articolo e le parole chiave principali perché i bot lo leggono come noi, utenti regolari, leggiamo i titoli. Se il link consiste in numeri e lettere casuali, non da alcuna indicazione su cosa contenga il testo.

Tuttavia, è bene anche tenere a mente che gli utenti non sono propensi a seguire un link trasandato. Quindi, hai due ottime ragioni per migliorare i tuoi URL.

Struttura dei permalink SEO friendly

Per cambiare il modo in cui vengono generati gli URL, visita la scheda di amministrazione del tuo sito WordPress, vai su Impostazioni, e trova la sezione Permalink.

L’impostazione standard è probabilmente data e ora, è meglio scegliere, però, l’impostazione “Nome articolo“.

Attenzione! Non fare questa operazione alla leggera. Se il sito è già stato indicizzato da Google, i vecchi URL che hanno già un posizionamento nella SERP non funzioneranno più. Ideale è cambiare questa impostazione quando si setta il sito per la prima volta.

SEO Friendly Permalink

Slug dell’URL

Con la tua struttura a posto, dovresti anche personalizzare lo slug per i link di post e pagine mentre aggiungi nuovi contenuti. Quando si modifica un nuovo post o pagina, basta inserire lo slug desiderato nell’apposita sezione nella sidebar di Gutenberg.

SEO friendly slug

Se non usassi Gutenberg, troverai un tasto modifica accanto all’URL dell’articolo subito sotto al titolo nell’editor.

Uno slug, in sostanza, è l’ultima parte dell’URL che identifica in modo univoco un contenuto. Immaginalo come un ID (un numero identificativo univoco), ma facile da leggere e comprensibile.

Ci sono alcuni consigli per aiutarti a capire come ottimizzare meglio gli URL per renderli SEO friendly:

  • categorizzare il contenuto (usare tassonomie e nomi ben definiti, con una struttura comune)
  • inserisci la keyword del contenuto
  • evitare le lettere maiuscole
  • rimuovi le stop words, ossia articoli, preposizioni e particelle del testo
  • usa i trattini per separare le parole, mai usare il trattino basso
  • implementare redirect 301 per le pagine con nuove destinazioni URL (in caso di cambio di struttura dell’URL o slug)

Usando i suggerimenti SEO friendly che ho messo qui sopra, dovresti essere in grado di scrivere URL perfetti.

4. Mappa del sito mancante

Una parte importante di qualsiasi sito web è la sitemap XML. Si tratta di una sorta di elenco che delinea la struttura generale del tuo sito web in modo che i motori di ricerca possano scansionare il tuo sito e iniziare a indicizzare le tue pagine. Una sitemap è essenziale per ogni sito web, ed è importante che tu non dimentichi di creare la tua.

Nella pratica è un file XML che contiene l’elenco di tutti i contenuti del tuo sito. Ogni pagina, articolo, prodotto, categoria, etc., vengono elencati nella sitemap.

Idealmente una sitemap organizzerà il contenuto del tuo sito in modo naturale. Pensala come un albero con dei rami. Per esempio, hai il tuo blog, poi i post del blog, poi per quei post potresti avere una categoria, un autore, un titolo, ecc.

È possibile creare manualmente le sitemap, ma fortunatamente per creare una sitemap di WordPress è sufficiente installare un plugin.

La maggior parte dei plugin SEO include le sitemap XML come caratteristica di base. Io ti consiglio Rank Math, che ho largamente trattato in alcuni video sul canale YouTube:

5. Title tag usati in modo improprio

I risultati nei motori di ricerca sono visualizzati attravero alcuni elementi posti in un certo ordine: link, title tag e meta description. Poiché i link sono di solito scritti in un carattere piccolo e non è priorità dell’utente guardare l’URL, leggono il titolo per primo.

I motori di ricerca prestano sicuramente attenzione ai titoli e possono anche posizionare più in basso i siti ben visitati, solo perché il loro title tag non riflette il contenuto dell’articolo.

Quindi, cerca di mantenere i titoli lunghi al massimo 60 caratteri (o meglio 580 pixel), evita i titoli in caps lock, non abusare di parole chiave e aggiungi il nome del vostro marchio o sito alla fine. Il consiglio principale però è quello di far riflettere il contenuto della pagina: titoli spiritosi e divertenti sono creativi ma potrebbero non essere la migliore opzione per il posizionamento SEO.

Anche il titolo dovrebbe contenere la keyword, possibilmente posizionata all’inizio.

6. Meta description

SEO friendly snippet Rank Math

Le meta description mirano agli utenti piuttosto che ai motori di ricerca. Si tratta di un’anteprima del contenuto, in base alla quale gli utenti decidono se la pagina web è rilevante per loro. Di conseguenza, una buona meta descrizione può diventare il tuo lasciapassare per un’alta click-through rate, ossia la percentuale di chi clicca sul link dopo aver visto title tag e meta description.

Dal momento che Google tende a classificare più in alto le pagine che vengono visitate più spesso, l’uso delle meta descrizioni è un modo indiretto per migliorare la vostra SEO.

Come dovrebbe essere una meta description SEO Friendly?

Deve essere di circa 160 caratteri, contenere parole semplici e frasi brevi, spiegare effettivamente di cosa tratta la pagina o articolo. Dovrebbe inoltre contenere la parola chiave (che dovrebbe essere descrittiva del contenuto) e avere anche una call-to-action.

Uno dei migliori consigli che posso darti è quello di trattare la tua meta descrizione come un annuncio: fai appello a un problema e descrivi l’urgenza offrendo una soluzione.

Usare un plugin per la SEO come Rank Math, di cui ho già parlato qui sopra, ti aiuterà a gestire meta description, title tag e slug in un colpo solo.

7. Troppe keyword

I motori di ricerca non sono così vicini all’uomo da leggere e valutare effettivamente il contenuto. Quindi valutano la rilevanza, e il numero di keyword è correlato ad essa.

Quando la SEO è diventata rilevante per il web e gli algoritmi erano semplici e diretti, i siti web contenevano molte keyword in un unico articolo, e questo aiutava moltissimo nel posizionamento. Oggi si parla di eccesso di parole chiave (keyword stuffing) come di un fattore sfavorevole al posizionamento. Quindi, non farlo.

Google non spinge solo i contenuti più rilevanti, ma anche le informazioni migliori. Il motivo per cui il keyword stuffing peggiora drasticamente la qualità è che il testo, riempito di parole chiave ripetute in modo innaturale, diventa sgradevole da leggere.

Chi vende se ne esce con frasi irrilevanti per usare una parola chiave specifica e si può vedere la stessa parola ripetuta tre volte nello stesso paragrafo. Questo è il metodo con cui Google riesce a trovare e classificare più in basso le pagine dove ci sono troppe parole chiave ripetute.

Quante sono “troppe parole chiave”?

Google non ha mai rilasciato un numero preciso, anche perché dipende anche da come sono usate. Se usate in modo corretto e naturale nel testo, una densità di 1.5-3% dovrebbe essere sufficiente. La parola chiave dovrebbe essere univoca e unica per il contenuto che stai scrivendo. Tutt’al più, scegli una parola chiave e usa anche i suoi sinonimi per fare in modo che il testo sia davvero SEO friendly, ossia scritto in modo naturale e piacevole da leggere.

8. Contenuto duplicato

Il contenuto non è facile da produrre, lo sanno tutti quelli che scrivono contenuti per lavoro. Bisogna sempre guardare le tendenze e sforzarsi di scrivere o creare qualcosa di nuovo. Rimane il fatto che sia meglio produrre meno contenuti ma pubblicarne di ben fatti.

Non è solo una questione di morale. I motori di ricerca semplicemente classificano il contenuto copiato da altri più in basso nei risultati di ricerca.

Se si tratta di contenuti duplicati esterni, evitate di rubare o riscrivere automaticamente i contenuti. A volte, si può plagiare il contenuto senza volerlo: dopo tutto, tutti i tipi di frasi sono stati utilizzati su Internet. Perciò, usa un controllore di plagio per evitare qualsiasi copia involontaria.

Io uso Copyscape e regolarmente controllo i miei testi per assicurarmi che non siano la copia involontaria di altri.

Cosa fare se qualcuno copia il tuo contenuto

E se qualcun altro ha copiato il tuo contenuto, non aver paura di mandargli un messaggio. Puoi chiedere che aggiungano un tag rel=”canonical” che colleghi al tuo sito, che essenzialmente dà credito come fonte originale.

SEO Friendly cover

La SEO è un processo continuo

Il SEO non è così facile oggi, come lo era anni fa. Eppure, è molto fattibile rimuovere tutti i problemi qui descritti. Puoi gestire la maggior parte di essi con l’aiuto di un buon hosting e un plugin SEO, entrambi ridurranno significativamente lo sforzo che spendi per l’ottimizzazione on-page.

In particolare, io suggerisco Rank Math che può aiutarti a individuare e risolvere molti dei segnali di allarme di cui sopra. Inoltre, include opzioni facili da usare per personalizzare il titolo SEO, slug e meta description.

Il plugin offre la creazione automatica di una sitemap XML, un controllo di “leggibilità” del contenuto che ti farà sapere se hai contenuti ripetuti nel sito e un’analisi SEO che ti dice se hai usato abbastanza (o troppo) la parola chiave scelta.

Se è troppo travolgente per implementare tutto in una volta, fai un passo alla volta. È sempre meglio che non fare nulla e lasciare che i motori di ricerca abbassino il vostro ranking a causa di motivi stupidi come un URL fatto male.

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