Sicuramente avrai incontrato il termine thin content: un termine del digital marketing per indicare un contenuto che fornisce poco o nessun valore. Mancando di qualità e non risolvendo alcun problema per il lettore, questo tipo di articoli lasciano i visitatori affamati di quality content.
In una rete piene di content strategy che non centrano il messaggio a lungo termine e migliaia di copywriter da €10/articolo, il thin content è l’equivalente di un’influenza intestinale del content marketing. Fa schifo e si diffonde velocemente.
La maggior parte dei contenuti deboli non si riferisce all’intento dell’utente, o a ciò che inizialmente lo ha portato su quella particolare pagina. Proprio per questo, è molto facile che questi contenuti alzino la bouncing rate della pagina, rovinando così il punteggio di posizionamento ottenuto in precedenza. Per questo non si può definire innocuo. La pubblicazione di contenuti poco approfonditi sul tuo sito può danneggiare l’immagine del tuo brand, impedire ai lettori di agire e far sì che i motori di ricerca perdano fiducia.
Ma cos’è esattamente un “contenuto sottile” (thin content)? C’è un numero specifico di parole che devi raggiungere o una serie di linee guida che devi raggiungere? Non è così semplice.
In questo articolo cercherò di spiegarti le cose principali e toccherò vari argomenti, tra cui cosa sia il thin content, come analizzare il contenuto attuale del sito e infine come correggere il tiro con del quality content.
Che cos’è il thin content e, quindi, il quality content
Ai tempi del keyword stuffing e del cloaking, i siti web di basso valore erano in grado di posizionarsi nei primi risultati per le query di parole chiave competitive nei motori di ricerca. Questo avveniva perché le parole chiave erano ripetute moltissime volte (stuffing), a volte anche “mascherate” dello stesso colore dello sfondo (cloaking), così da non farle notare agli utenti. Queste parole chiave aiutavano le aziende a sovraccaricare i loro profitti.
A quel tempo, molti proprietari di aziende, professionisti SEO e team di marketing “rubavano” il contenuto da siti web di valore e usavano tattiche di link building poco chiare per far sì che il loro contenuto si posizionasse più in alto rispetto a quello dei creatori del contenuto originale.
Cos’è il thin content
Google se accorse e iniziò a studiare il modo per ridurre la visibilità che questo contenuto di scarso valore riceve. Oltre alle già citate tecniche di SEO spam di cui ho parlato poco sopra, ci si riferisce al thin content come quello che non porta alcun valore all’utente, che non fornisce alcuna informazione rilevante e si limita a ripetere in continuazione gli stessi concetti.
Hai mai letto un articolo in cui veniva espresso lo stesso concetto per paragrafi e paragrafi cambiando ordine alle parole, usando sinonimi e, sostanzialmente, parlando di aria fritta solo per fare volume? Ecco, quello è thin content, l’esatto contrario del quality content.
Google supporta il quality content
Questo contenuto, insieme ad altre tattiche di SEO spam, ha spinto Google a rilasciare il primo aggiornamento dell’algoritmo Panda nel febbraio 2011. L’aggiornamento aveva un semplice obiettivo: impedire ai siti web di scarsa qualità di posizionarsi in alto nei risultati di ricerca. Si cominciava ad andare verso il premiare il quality content, piuttosto che il numero di ricorrenze delle parole chiave o link building dubbi.
L’aggiornamento penalizzava le pratiche di contenuto sciatto, compresi i contenuti duplicati e il copywriting di scarsa qualità che non riusciva a fornire una soluzione pertinente alla query di ricerca di un utente.
Linee guida E-A-T
Google rilascia continuamente aggiornamenti dell’algoritmo e ora fornisce linee guida su E-A-T (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness) che ogni sito web dovrebbe seguire. Aderire alle linee guida ti aiuta a creare contenuti di valore e a stare lontano dal territorio del thin content.
Da questo aggiornamento all’algoritmo, possiamo capire che il thin content include:
- Contenuti duplicati
Anche se alcuni non sono duplicati, ma percepiti come duplicati a causa di errori tecnici come il non corretto reindirizzamento HTTP a HTTPS. - Contenuto copiato da un altro sito web
Copia/incolla becero, tipicamente con poca o nessuna riscrittura e riorganizzazione. - Contenuto generato automaticamente
Sono a favore della tecnologia al passo coi tempi, ma nessuno strumento potrà mai sostituire uno scrittore umano, specialmente uno esperto e appassionato dell’argomento. Generare testi in modo automatico è inutile e sbagliato. - Pagine di affiliazione senza valore
- Pagine doorway
Queste ultime, in particolare, sono un problema enorme e molto facile da riconoscere anche per Google che le descrive così (fonte):
- Diverse pagine o diversi nomi di dominio scelti come target di aree geografiche o città specifiche che rimandano gli utenti a un’unica pagina
- Pagine generate per incanalare i visitatori nella parte realmente utilizzabile o pertinente del tuo sito
- Pagine quasi uguali più simili a risultati di ricerca che a una gerarchia consultabile ben definita
Ognuno delle suddette pratiche di thin content può causare il crollo del ranking del tuo sito.
Un audit dei contenuti è il primo passo per invertire il trend negativo del ranking in uno positiva.
Molti professionisti SEO iniziano solo con un audit SEO tecnico, che è vitale per il successo nelle classifiche di ricerca. Ma un audit dei contenuti aiuta a scoprire cosa funziona e cosa no.

Come analizzare il contenuto di un sito
Diamo uno sguardo più da vicino a come analizzare il contenuto attuale di un sito web e diagnosticare eventuali problemi.
Avere una panoramica del sito
Inizia con un approccio umano:
- Usa i search operators del sito per avere una rapida visione d’insieme del sito
- Osserva quante pagine sono indicizzate
- Dai una rapida occhiata a quali title tag, meta descrizioni e strutture URL vengono utilizzate
Ricorda che i risultati con i search operators non sono in ordine di importanza, e a volte le SERP appaiono molto diverse da quelle che sarebbero per una query di ricerca basata su una parola chiave specifica.
Ora, metti in campo il principio di Pareto, detto anche 80/20, che sostiene di poter fare l’80% del lavoro nel 20% del tempo. Chiedi al proprietario del sito quali sono le pagine con il ROI più alto e concentrati su di esse.
Usando Google Analytics o uno strumento di terze parti come SEO Zoom, controlla le pagine più trafficate. Concentrati su queste per l’inizio di qualsiasi verifica dei contenuti.
Leggi il contenuto
Questo suona come un consiglio banale, ma prenditi davvero il tempo per leggere effettivamente il contenuto.
Rimarrai sorpreso di quanti proprietari di siti web non hanno idea di cosa ci sia sui loro siti. Questo è un grosso problema, ovviamente, perché il contenuto online mostra al mondo chi sei veramente. Se sul sito ci sono pochi quality content nel sito, anche il pubblico penserà che il servizio o l’azienda siano di scarso valore.
Concentra la tua attenzione sulla qualità e la rilevanza di una particolare pagina e non sul numero di parole. Un contenuto lungo non si classifica necessariamente meglio; è una questione di qualità e rilevanza. Questo può sembrare in controtendenza con quanto detto in un articolo precedente, ma non lo è.
Diversi search intent richiedono contenuti di diversa lunghezza. A volte agli utenti serve solo un’informazione precisa e concisa, altre volte è meglio spiegare loro la ratio dietro a un concetto per permettere loro di compiere una decisione in autonomia.
Oltre a questo concetto di lunghezza legata al search intent, entra in gioco il thin content quando un articolo da 2500 parole è scritto in modo così approssimativo che il quality content da 350 fornisce maggiore valore.
Il processo di lettura individua rapidamente i problemi principali del contenuto di un sito, che sono quelli che causano più danni. Scrivere non è una cosa banale, bisogna saperlo fare per ottenere i risultati sperati.
Individua ogni contenuto duplicato
Due strumenti rendono questo compito molto facile: Copyscape e Screaming Frog.
Con Copyscape, è possibile inserire il dominio e riconoscere rapidamente qualsiasi minaccia di contenuto duplicato. I problemi di contenuto duplicato sono sempre una preoccupazione per i siti web con blog di qualità.
Le cose peggiorano molto per le organizzazioni basate sulle notizie che pubblicano centinaia di storie al mese.
Per chi pubblica fino a 50 post al mese, Copyscape è lo strumento di riferimento per riconoscere immediatamente chi sta rubando il contenuto. Un controllo settimanale per individuare qualsiasi scraping permette di affrontare immediatamente il problema.

L’altro strumento è Screaming Frog, che scansiona il sito web e fornisce dati per ogni URL, dai titoli delle pagine alle meta descrizioni agli elementi canonici ai reindirizzamenti (la versione gratuita fornisce 500 URL, in genere abbastanza per le piccole e medie imprese).
Con questo strumento, è possibile verificare la presenza di tag title duplicati, che è un segnale di contenuto duplicato per i motori di ricerca. Un altro trucco con Screaming Frog è l’ordinamento per numero di parole. Concentrati prima sulle pagine con il minor numero di parole e confronta il numero di parole con la performance della pagina.
Puoi fare un po’ di reverse-engineer qui, dando la priorità alle correzioni delle pagine con le peggiori prestazioni. Di solito, le pagine con la minor quantità di testo si classificano peggio, ma a volte si trova un articolo corto che si classifica già bene.
Rinforza il contenuto con una strategia di keyword ben fatta che può aiutare a spingere una certa pagina ancora più in alto rapidamente.
Per quanto riguarda le pagine con contenuto generato automaticamente e le pagine doorway, fai ciò che è necessario per liberartene. Se questo significa una riscrittura totale di una pagina generata automaticamente o non puntare quegli altri domini al tuo sito principale, fallo e basta. Aiuterà a lungo termine.
Trasformare il contenuto in quality content
Una volta che hai diagnosticato quali pagine hanno thin content, crea una lista di priorità basata sul ROI e mettiti a lavorare per creare quality content.
Inizia con le pagine che producono il maggior ROI, poi scendi alle pagine meno importanti. Anche se nessuna pagina dovrebbe essere irrilevante sul sito, ci sono pagine che sono meno visitate e sono lì per motivi istituzionali più che altro.

Crea quality content
Per siti web con centinaia o migliaia di pagine, questo può essere un compito gigantesco. Ma guardalo come un’opportunità per rafforzare ulteriormente la SEO generale del sito web, perché si aderisce ad una strategia aggiornata.
Ricordata che una SEO forte aumenta anche l’autorità complessiva del vostro marchio agli occhi dei consumatori, perché i brand che si classificano bene tendono a ottenere maggiore rispetto.
Quanto lavoro c’è da fare per ogni pagina è una decisione da prendere caso per caso, che andrebbe basata sul budget. Attenzione: alcuni contenuti potrebbero dover essere completamente rimossi o totalmente riscritti.
Non affezionarti alle pagine o articoli, potresti trovarti nella situazione in cui vuoi tenere un contenuto anche se inutile solo per orgoglio. Cerca di non trovarti in questa situazione.
Se finisci un audit dei contenuti e dai la priorità a 100 pagine con pochi contenuti, lavora su un impegno basato sul budget.
Se si tratta del tuo sito, il budget dovrebbe includere il tempo necessario per creare quality content, se sei tu a scriverlo, oppure il costo di un copywriter professionista. Non trascurare questo aspetto, c’è un motivo che esistono gli autori di professione, perché sanno scrivere meglio delle persone comuni.
A cosa prestare attenzione
Alcuni contenuti avranno bisogno di poche modifiche, come per esempio una distribuzione più uniforme delle parole chiave, oppure l’inserimento di titoli H2. Un altro problema comune potrebbe essere l’assenza di link interni lungo il testo.
In questi casi le modifiche non richiedono molto tempo e nemmeno troppo impegno.
Nel peggiore dei casi, le pagine contengono poco testo e scritto male. Ti sarà capitato di leggere delle pagine davvero scarse, che sembravano scritte da un ragazzino delle medie intelligente. Ecco, quel tipo di thin content non va affatto bene.
Mi dispiace doverlo dire, ma se quelle pagine sono quelle che hai scritto tu, allora mi auguro che tu non sia un copywriter. A ognuno il suo, un imprenditore non è necessariamente bravo a scrivere, nemmeno se si tratta del suo core business. Affidati un copywriter.
Ah, per inciso, un articolo di un copywriter professionista non cosat €8-10, ma almeno €25-30. Tienine conto quando cercherai il tuo prossimo copy.

La strategia è la chiave del quality content
Ogni situazione è unica e richiede una strategia editoriale dedicata basata sulla prioritizzazione delle pagine che portano maggiori conversioni.
Individua quelle modifiche che puoi fare in modo semplice e comincia da lì, i risultati che inizierai ad ottenere ti aiuteranno a mantenere l’entusiasmo necessario per concludere il lavoro e riempire il tuo sito di quality content.
Altri problemi tecnici
Oltre all’effettiva creazione di quality content, ecco alcuni dei principali problemi tecnici che possono inviare segnali di thin content ai motori di ricerca. Per ognuno ti segnalo anche la strada per risolverlo.
- URL www e non-www
Ci dovrebbe essere solo un URL preferito, che sembra basilare per i professionisti SEO, ma è ancora un aspetto trascurato a volte. Fai sempre reindirizzare la versione indesiderata del sito con un 301 alla versione canonica preferita. Che sia www o no non ha molta importanza per la SEO, deve però essere sempre la stessa versione degli URL. - HTTP vs. HTTPS
Come sopra, ma assicurati anche che tutti i link interni HTTP siano reindirizzati alla versione HTTPS. Qui la differenza c’è, dovrai avere un sito con HTTPS per avere una qualche credibilità. - Pagine di categoria e thin content
Alcune aziende basate sulla vendita di prodotti hanno centinaia di pagine di categorie, e alcune possono presentare solo pochi articoli, il che può apparire come thin content ai motori di ricerca. Puoi tagliare la categoria del tutto oppure rimuoverla dall’indicizzazione con regolenoindex
. - Pagine di stampa
Se il sito web fornisce pagine adatte alla stampa, questo può creare contenuti duplicati a causa della creazione di URL adatti alla stampa. Assicurati di bloccare gli URL di stampa conrobots.txt
o un meta tagrobots
. - Paginazione dei commenti
Secondo Website Hosting Rating, ci sono 1,83 miliardi di siti web online. Sì, avete letto bene: un miliardo. WordPress domina le piattaforme di sistemi di gestione dei contenuti (CMS), con il 60,4% della quota di mercato. Il problema principale con WordPress è che permette la paginazione dei commenti, il che significa che un nuovo URL sarà creato per ogni nuovo commento sullo stesso articolo. La soluzione è semplice: disattivare la funzionalità. Non permettere mai la paginazione dei commenti su WordPress o qualsiasi altro CMS, o assicurarsi che ci sia un tag canonico in atto che dirige all’URL dell’articolo principale. - Sito web mobile
Anche se questo è (per lo più) un problema del passato, a causa del fatto che ormai quasi tutti hanno un design mobile-first, alcuni siti web utilizzano sottodomini per gli utenti mobili (m.example.com), che può causare molti problemi di contenuti duplicati. Se questo è il caso, assicurati che i tag canonici appropriati siano al loro posto e puntino alla versione desktop.

Conclusioni
Il quality content dovrebbe essere il solo contenuto presente sul sito. I thin content possono causare grossi problemi ai siti web, sia quelli con poche decine di pagine che quelli con migliaia di pagine.
Ora che sai esattamente cos’è il quality content e come evitare i contenuti di scarso valore, puoi diagnosticare i problemi del tuo sito e metterti al lavoro. Mentre arricchisci quelle pagine scarne, è anche prendersi un momento per creare una strategia di contenuto aggiornata basata su una ricerca aggiornata delle parole chiave.
Un altro consiglio, rendi le verifiche dei contenuti parte di un processo annuale. Ci possono essere alcuni problemi seri che devono essere affrontati la prima volta, ma questo è niente con la possibilità di inserimento di quality content e manutenzione dello stesso.
Per i siti più grandi, potresti voler controllare i contenuti su base trimestrale e cercare opportunità per rinfrescare i contenuti con gli ultimi dati e nuovi link. Se sei alla ricerca di modi per riempire il tuo blog di contenuti validi, considera il repurposing dei tuoi quality content migliori.
Con un’analisi continua, sarai in grado di riconoscere qualsiasi minaccia del thin content prima che danneggi il ranking e la reputazione del brand.
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